Importante sia per la struttura architettonica sia per la decorazione pittorica. Le indagini archeologiche attestano un’origine altomedioevali grazie ad alcuni resti murali e da una sepoltura privilegiata a sarcofago rinvenuti dentro il perimetro dell’attuale navata.
L’edificio altomedioevale venne demolito nel l’XI sec, al momento dell’edificazione della chiesa romanica a navata rettangolare e abside semicircolare, di cui si conserva il prospetto S, scandito da lesene e archetti pensili, la parte S della facciata e il pavimento in lastre di granito, oggi solo parzialmente visibile. Nel XII sec la chiesa fu ingrandita verso N, tramite l’aggiunta di un’aula absidata. Infine, entro il 1526, fu edificato il doppio coro. Restauri e ristrutturazioni nel 1983 (G.Tallone) e 1994-97 (R.Cavadini). A des della facciata s’innalza il campanile romanico coronato da un tetto a padiglione, prob XI sec; nei tre ultimi piani si aprono bifore parzialmente modificate in epoca barocca. Sulla parete esterna S del coro è affrescata una figura tardogotica di S. Cristoforo, nascosto fino alla testa dal muro della sagrestia. L’ambiente interno rettangolare, ancora nel XVII sec. diviso in due navate da colonne, è stato sopraelevato nel 1867 e presenta oggi un soffitto a cassettoni dipinto dai fratelli Calgari. Lo stesso anno furono scialbati gli affreschi del coro e completamente reintonacate le pareti della navata, sulle quali i Calgari dipinsero cinque figure di santi, due staccate e le altre coperte nel corso dell’ultimo restauro. Due archi a pieno centro immettono nei cori voltati a crociera. Nel coro S: polittico ad ante tardogotico, opera di una bottega della Germania meridionale, 1510-20; al centro, bassorilievo della Pentecoste (la statua della Madonna e la Colomba dello Spirito Santo sono più recenti. Affreschi nei due cori datati 151532 e 1537. Nella cappelletta rettangolare S: decorazioni in stucco incornicianti scene dipinte dalla vita di S. Carlo Borromeo eseguite ca Christofel Imbach, 1629. Nella cappella semicircolare N: stucchi e tondi affrescati con i Misteri del Rosario, 1580; nella nicchia, statua seicentesca della Madonna. In navata, tela manieristica della Risurrezione di Lazzaro dei fratelli Giovan Battista e Giovan Paolo Recchi, 1650-60 ca, proveniente dalla Chiesa di S. Giovanni Pedemonte a Como e donata dalla fam. Nizzola nel 1960 ca. Sulla parete N: ciclo di affreschi con storie cristologiche accompagnato nella parte inferiore da una raffigurazione dei Mesi, seconda metà XV sec.; il ciclo ne copre uno più ampio del XII sec ca. Nell’angolo SE della navata è posto il pulpito intarsiato barocco. La campana del XIII sec, due capitelli simili a quello della colonna che sostiene le arcate del coro e l’antico fonte battesimale tardogotico sono ora nel giardino della villa Nizzola a S della Chiesa.(*)
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